Il Fatto Quotidiano titola contro Vendola, ma solo perchè non sa cosa scrivere

Di seguito una dettagliata smentita dell’articolo scritta da Marinella Riccio e al fondo una mia “nota personale”.

 

Dalla sua nascita fino al 2005 l’ILVA ha emesso solo bolle di sapone e coriandoli. O almeno è quel che pensano al Fatto Quotidiano. Vabbè, lasciamo perdere quel che penso di questo giornaletto. Comunque:
La magistratura non aveva i monitoraggi su cui basarsi.
Eletto Vendola la casa di bambole si è trasformata in un’acciaieria inquinante.

Perché dialogare con i Riva? Perché in periodo di crisi e di delocalizzazioni, l’ILVA rappresenta una fonte di lavoro per centinaia di migliaia di pugliesi. Poi quest’imprenditoria criminale ha addirittura vinto un ricorso presso la corte costituzionale contro la legge di Vendola, che sforava le competenze regionali e legiferava contro diossina e benzoapirene laddove avrebbe dovuto farlo il governo centrale. Che lui aveva precedentemente sollecitato, inascoltato (Berlusconi-Prestigiacomo all’ambiente, per farvi capire).

Ma andiamo in ordine cronologico, dal 2005 ad oggi.

Chi è davvero l’uomo che ha osato sfidare l’inquinamento del siderurgico? Vendola da quando è stato eletto ha:

1) Iniziato con un potenziamento straordinario dell’ARPA Puglia
2) Avviato la prima campagna di monitoraggio delle emissioni del camino E312;
3) Avviato il monitoraggio di microinquinanti organici in aria nel comune di Taranto;
4) Completato la procedura amministrativa per l’acquisto della costosa
strumentazione per il monitoraggio delle diossine e degli micro inquinanti;
5) Scritto al presidente del consiglio Berlusconi sollecitando norme più severe contro l’inquinamento industriale (competenza statale);
6) Innescato il controllo ufficiale del benzoapirene nel PM10;
7) In mancanza di interventi statali, emanato la legge regionale n 44/2008 (prima e unica in Italia) che fissa valori limite più stringenti per l’emissione di diossina, infatti dopo la sua entrata in vigore il camino è passato dai precedenti 500 g TEQ di diossine ad emetterne nel 2007 solo 100g e dal gennaio 2011 meno di 10g;
8 ) Con un finanziamento di 250000 euro ha istituito il registro tumori puglia, unico caso in Italia a garantire la copertura dell’intero territorio regionale. Finanziamento poi raddoppiato;
9) Con delibera 1321 del 15 luglio del 2008, predisposto un “Intervento straordinario a seguito di contaminazione da diossina in allevamenti della Provincia di Taranto”, realizzato dal Dipartimento Prevenzione della ASL Taranto;
10) Avviati monitoraggi sulla qualità dell’aria a Taranto e zone limitrofe;
11) Accusato di catastrofismo per i limiti stringenti della sua legge antidiossina, pubblica “Vivere con la fabbrica” in collaborazione con le associazioni del territorio. Giustifica la severità della norma con il nesso tra emissioni e malattie;
12) Avviato 4 nuove campagne di monitoraggio su diossine e polveri sottili;
13) Ordinato il divieto di pascolo e la distruzione del fegato ovicaprino nelle
aziende zootecniche allocate nel raggio di 20 km da ILVA;
14) Assistito INCREDULO il 13 agosto 2010 al decreto SALVAILVA del GOVERNO BERLUSCONI che PROROGAVA negli anni il raggiungimento del valore stabilito per l’emissione del benzoapirene;
15) Provato a rimediare agli effetti del decreto salvailva scrivendo una nuova legge regionale che impone il limite di un nanogrammo per metrocubo;
16) Dato incarico all’ARPA di realizzare un programma semestrale di monitoraggio giornaliero del benzoapirene (1800 campioni);
17) Finanziato con 300000 euro un nuovo monitoraggio sulla diossina negli allevamenti della zona jonica;
18) Avviato monitoraggio biologico della popolazione per verificarne l’esposizione ai metalli pesanti;
19) Avviato monitoraggio degli inquinanti dell’ambiente di lavoro a tutela dei lavoratori ILVA;
20) Istituito un tavolo tecnico per uno studio più approfondito delle cause di mortalità nella città di Taranto;
21) Finanziato con 300000 euro un altro monitoraggio sulla diossina negli allevamenti
22) Scritto al ministro Clini per chiedere il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale;
23) Avviato il piano d’intervento per il risanamento della qualità dell’aria (imponendo limiti più stringenti nei wind days);
24) Emanato la rivoluzionaria normativa sul DANNO SANITARIO;
25) Negoziato per gli 8 milioni del “Piano Straordinario Salute e Ambiente e Istituzione del Centro Salute-Ambiente in Taranto”.

Una nota personale: sentite la telefonata prima di condividerla e capirete che le risate non sono riferite alle morti per tumore: nel finale Vendola stesso  parla di salvare i posti di lavoro all’Ilva con l’incipit iniziale della sua lotta contro la disastrosa macchina per tumori che è diventata la fabrica siderurgica.
Un presidente di regione in questo caso si trova a bilanciare il problema di morire di malattia e quello di far morire di fame la gente che lavora all’Ilva, sia chiaro non sceglie ne uno ne l’altro, ma deve mediare (risolvendola) a questa situazione.

2 Comment

  1. luigi says: Rispondi

    Nessuno mette in dubbio questo ma mi spieghi cosa ci sia da ridere nel lavoro del gionalista? e’questo che e’ orribile specie per uno che ha la storia di vendola…

  2. ANTONIO says: Rispondi

    Guarda che dal video si evince semplicemente una sudditanza di Vendola verso l’ilva.

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