Il PD a Grugliasco Vuole anche l’A.N.P.I.?

Un lungo botta e risposta di comunicati ufficiali tra alcuni amministratori di Grugliasco e la sede locale dell’A.N.P.I., in fondo ai documenti le mie considerazioni.

Durante il corteo del 1 Maggio, tra una chiacchera e l’altra leggo sul giornale questa notizia:

Oggi, sul blog del circolo A.N.P.I di Grugliasco leggo il comunicato ufficiale a riguardo che riporto di seguito:
“Grugliasco, 2 maggio 2013

 

L’ANPI NON È UN PARTITO:

BASTA CON LE FALSITÀ E LE STRUMENTALIZZAZIONI

 

Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco apprende dall’articolo pubblicato su La Stampa del 1° maggio, a pagina 61, che sarebbe stata recapitata presso la Presidenza Provinciale una lettera firmata da alcuni iscritti della propria Sezione descrivendo malcontento diffuso. Tra questi iscritti figurerebbero il Sindaco (espressione del PD locale), diversi consiglieri comunali (tutti eletti nella lista del PD locale, incluso il capogruppo), e il segretario del locale circolo PD.

Inoltre l’articolo sopra citato riportava anche dichiarazioni dell’attuale Presidente della Consulta Antifascista locale (espressione del PD locale) e del Presidente del Comitato di Sezione Cav. Antonio Falbo, guida valoriale e memoria storica della Sezione.

Chiarendo che al Comitato di Sezione non è stata recapitata alcuna lettera, assumendo per autentiche le dichiarazioni dei firmatari della lettera, vista anche l’assenza di smentite, lo stesso Comitato ritiene che siano doverose ed opportune alcune precisazioni.

 

IL COMITATO DI SEZIONE ANPI “68 MARTIRI” GRUGLIASCO:

 

DEPLORA:

– la modalità di comunicazione con le quali la lettera è stata resa pubblica a mezzo stampa anziché discussa nella sede appropriata – la Sezione – dei temi in oggetto;

– l’impostazione verticistica dei firmatari che hanno inviato la lettera esclusivamente al Presidente del Comitato di Sezione e al Presidente del Comitato Provinciale, in quanto il Comitato di Sezione non è stato informato e attualmente i suoi componenti non hanno ancora avuto modo di visionarla;

– la richiesta di un intervento “paternalistico” da parte del Comitato Provinciale nei confronti dei giovani militanti della Sezione, adducendo di conseguenza che la Sezione non sia in grado di risolvere eventuali questioni interne e dimostrando la scarsa considerazione riposta nei militanti antifascisti appartenenti alle altre generazioni;

 

ESPRIME:

– piena solidarietà a tutti i propri militanti antifascisti, in particolare ai giovani, rinnovando loro profondo sostegno e appoggio, in quanto organizzatori e animatori di numerose iniziative ed attività, con grande passione, energia, spirito propositivo e costruttivo, spronandoli a proseguire convintamene la loro militanza nella Sezione e a coinvolgere altri cittadini del territorio a iscriversi alla Sezione e a diventare attivi militanti antifascisti, per rafforzare la Nuova Stagione dell’ANPI e dare continuità al presidio antifascista locale costituito dalla Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco;

 

RIBADISCE IN MODO INEQUIVOCABILE:

– il proprio ruolo di custode della vicenda storica attraverso la quale l’Italia è riuscita a passare dalla dittatura fascista alla democrazia e di coscienza critica del Paese, per la difesa e la piena attuazione della Costituzione, nonché della memoria della strage nazifascista dei 68 Martiri del 29 e 30 aprile 1945 quale episodio fondativo dell’identità repubblicana, costituzionale e antifascista della città di Grugliasco;

– la propria piena e convinta aderenza a quanto espresso nel documento politico del XV Congresso Provinciale del 16/01/11 e Nazionaledel 27/03/11, nonché nelle Relazioni organizzative-programmatiche di Sezionedel 14/10/12 e Provinciale del 20/10/12;

– che le proprie decisioni sulla vita, l’orientamento, i programmi e la discussione formativa che possa caratterizzare la Sezione vengono prese in sede di Comitato di Sezione, partecipato in maggioranza da giovani ma non solo;

– le iniziative promosse e le attività svolte hanno trovato un consenso così favorevole da portare un incremento degli iscritti nell’arco temporale dal 2009 al 2013 da 75 a 130, circa il 40%;

– da quando i giovani sono parte integrante del Comitato di Sezione, cioè dal 2010, la partecipazione quotidiana degli iscritti è aumentata, costituendo un percorso di crescita individuale e collettiva, a beneficio della Sezione e di tutta la cittadinanza;

– il Comitato di Sezione, proprio in nome della partecipazione e della trasparenza, è aperto da sempre a qualunque iscritto voglia contribuire a dare il proprio aiuto, sia in termini operativi che come stimolo per affrontare/approfondire temi storici e politici;

– la Sezione è tra le più attive di tutta la provincia, sia in termini di crescita culturale che in numero di iniziative annuali, la militanza continua e l’attività permanente hanno determinato la crescita numerica degli iscritti e dei militanti;

– nell’ANPI l’autosospensione non è contemplata e non ha quindi né senso né valore, in quanto si è iscritti o non si è iscritti;

– l’ANPI non è un partito né deve diventarlo: a ulteriore garanzia di ciò la maggior parte dei componenti del Comitato di Sezione non ha partiti o liste civiche di riferimento. Persone di estrazione ideologica e politica differente collaborano fraternamente alla piena riuscita di ogni iniziativa;

– la libertà degli iscritti ANPI di iscriversi e partecipare a partiti, movimenti, comitati, collettivi, gruppi o associazioni politiche è tutelata e incoraggiata, non costituisce e non deve diventare un ostacolo alla corretta partecipazione e al libero svolgimento e coinvolgimento nelle attività della Sezione;

– la Sezione cresce e agisce nel suo insieme, in quanto impegnata secondo i principi di autonomia politica e culturale dell’ANPI, della sua unità, del pluralismo ideale e politico, indipendentemente dai partiti/liste civiche di riferimento dei propri singoli iscritti;

– all’ANPI si aderisce individualmente, lasciando al di fuori dell’Associazione il proprio partito/lista civica di riferimento: eventuali contraddizioni tra la tessera dell’ANPI e la tessera del proprio partito/lista civica costituiscono problemi personali che devono restare fuori dall’Associazione;

– in caso di assenza o impedimento del Presidente del Comitato di Sezione, quale che sia la causa, è previsto dal Regolamento nazionale ANPI l’apposito ruolo del Vicepresidente Vicario che lo sostituisce in ogni sua funzione, sempre nell’ambito collettivo del Comitato diSezione;

– i firmatari della lettera, in quanto iscritti ANPI, non hanno partecipato a quasi nessuna iniziativa/assemblea della Sezione: in particolare Emanuele Gaito e Raffaele Bianco, quali componenti del Comitato di Sezione, avendo superato il 95% di assenze di cui la quasi totalità non giustificate, a norma di Regolamento nazionale ANPI sarebbero già decaduti da tempo dal loro ruolo direttivo;

– i giovani militanti non costituiscono esclusivamente manodopera per le iniziative ma rappresentano in modo legittimo l’azione e la rappresentanza politica della Sezione, sul territorio e all’esterno, in quanto da diverso tempo vengono invitati anche a tenere orazioni ufficiali, relazioni e interventi a dibattiti e incontri in Torino città, nella provincia e anche fuori;

 

RENDE NOTO:

– che l’unica spaccatura presente nella nostra Sezione risiede tra chi partecipa attivamente e costruttivamente da un lato e chi rifiuta di esprimersi e partecipare dall’altro;

 

NON CONDIVIDE ED ESPRIME FORTE SDEGNO:

– per il chiaro tentativo strumentale di mascherare l’assenza e l’impotenza politica dei firmatari della lettera dietro un fantomatico “conflitto generazionale” tra giovani e anziani, in quanto non esiste alcun dissidio tra i “giovani” della Sezione e gli iscritti “più maturi”: l’organizzazione del 25 Aprile appena trascorso, come tutte le iniziative della Sezione, costituiscono prova di fatto della saldatura tra generazioni ormai avviata in moto perpetuo;

– per la chiara ed esplicita mancanza di consapevolezza da parte dei firmatari di che cosa sia l’ANPI oggi nella sua rinnovazione, delle iniziative svolte dalla Sezione e dell’arretratezza culturale che vorrebbe l’ANPI adibita a “museo” anziché un’associazione ricca di vivacità ed energia, volta alla formazione di buoni cittadini mediante la militanza antifascista sul territorio nelle lotte per l’attuazione della Costituzione e l’estensione dei diritti civili;

– per la confusione dei ruoli tra l’essere iscritti ANPI e chi tra questi ricopre attualmente e temporaneamente ruoli di responsabilità istituzionale: non sono le istituzioni a decidere che cosa possano fare o non fare, discutere o non discutere le Associazioni del territorio al loro interno;

– per il rifiuto, da parte dei firmatari della lettera, di riconoscere la sovranità del Comitato di Sezione in favore di una visione “presidenziale” e verticistica, visione contraria a qualunque realtà autenticamente democratica;

 

RIVENDICA CON FERMEZZA E DETERMINAZIONE:

– la centralità e la sovranità del Comitato di Sezione, quale organo direttivo collettivo e titolare delle decisioni politiche, su qualsiasi personalismo intrapreso da uno qualunque dei suoi componenti;

– tutte le iniziative, le attività, le adesioni, le collaborazioni, le assemblee e i documenti espressi fino ad oggi dal Comitato di Sezione e dall’Assemblea degli iscritti;

– la propria capacità critica derivante dal confronto collettivo sia in fase di proposta ed elaborazione delle iniziative, sia in fase di verifica finale dei pro e contro a iniziative concluse;

– la continuità tra i valori della Resistenza al nazifascismo, che ha portato alla conquista della Costituzione e alla democrazia, con le lotte attualmente in corso per la difesa e l’estensione dei diritti sui temi del lavoro, della scuola, della sanità, della cultura, dell’ambiente, della pratica della democrazia e della sovranità popolare; contestualmente rivendica la mobilitazione permanente dell’ANPI in queste lotte con il proprio ruolo e la propria specificità;

 

SULLAQUESTIONE ANPI E TAV, INFORMA:

– all’interno della Sezione non esiste alcuna cellula NO TAV o SI TAV, in quanto la nostra Associazione non si occupa di treni ed inoltre nella nostra Associazione coesistono sul tema posizioni differenti;

– la Sezione non ha mai emesso proclami di adesione alla lotta NO TAV, bensì a singole iniziative di singoli soggetti partecipanti alla lotta NO TAV che riguardavano i diritti e le libertà fondamentali espresse nella Costituzione della Repubblica, nata dalla Resistenza;

– nessuno degli iscritti alla nostra Sezione si è mai permesso nell’ANPI di avanzare assurdi e impropri parallelismi tra i Partigiani della Guerra di Liberazione dal nazifascismo 1943-1945 e i militanti NO TAV;

– l’iniziativa del 14/04/13 dal titolo Emergenza democratica in Val di Susa: Costituzione, democrazia, sovranità organizzata al Teatro Perempruner di Grugliasco è stata un’occasione di confronto e dibattito costruttivo congiunto con la Sezione ANPI di Bussoleno e persone che da anni denunciano la sospensione dei diritti costituzionali in Val di Susa, una vera e propria giornata di formazione condivisa, partecipata ed emozionante;

– all’iniziativa del 14/04/13 non si è assolutamente parlato della realizzazione di una linea ferroviaria, ma delle modalità con cui in Val di Susa e più in generale in Italia, si realizzano le opere pubbliche, cioè trasformandole in problemi di ordine pubblico: militarizzazione dei territori, utilizzo repressivo della forza pubblica, negazione dei diritti e dei principi sanciti dalla Costituzione, criminalizzazione del dissenso, annientamento mediatico di ogni voce critica e manipolazione della realtà dei fatti per piegarla ad esigenze politiche;

– il 14/04/13 i partecipanti hanno potuto conoscere Ugo Berga, Partigiano Combattente e Commissario Politico della 106° Brigata d’Assalto Garibaldi “Giordano Velino”, la stessa brigata nella quale militò come cappellano militare Don Caustico, torturato e ucciso dai nazifascisti il 30 aprile nella strage dei 68 Martiri; Ugo Berga e i compagni di Bussoleno hanno spiegato bene sia le differenze e sia le analogie tra la Resistenza al nazifascismo e la resistenza civile NO TAV;

– la lettera è datata 13 aprile, cioè il giorno precedente all’iniziativa sull’emergenza democratica in Val di Susa:se fosse giunta per tempo sarebbe stata letta pubblicamente durante l’iniziativa per discutere insieme dei suoi contenuti in un dibattito partecipato che avrebbe sicuramente stimolato e arricchito tutti i presenti;

– in futuro si prevede di produrre un video-documentario dell’iniziativa del 14/04/13 con lo svolgimento degli interventi scritti, anche per poter condividere con altre Sezioni ANPI i contenuti dell’iniziativa;

– per ogni approfondimento sul tema ANPI “68 MARTIRI” e TAV rimanda ai numerosi ed eloquenti documenti della Sezione elaborati fino ad oggi nel dibattito aperto e permanente sul tema: La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco sul TAV (15/07/11), La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco sui fatti di Porta Nuova del 25 febbraio (2/03/12), La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco aderisce a iniziativa informativa sull’emergenza democratica in Val Susa (21/02/13), La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco risponde alla Sezione ANPI Bussoleno sulla marcia popolare in val Susa del 23 marzo da Susa a Bussoleno (21/03/13);

– il confronto, più volte proposto e realizzato dal Comitato di Sezione e per il quale non c’è mai stata censura o negazione, è sempre stato rifiutato in particolare da alcuni firmatari della lettera, con diversi tentativi antidemocratici di aggirare la Sezione per riferirsi al Provinciale, come nel caso di questa lettera, parallelamente a quanto enunciato nel vergognoso e ignobile ordine del giorno del 25 marzo approvato dalla IX Circoscrizione di Torino ai danni della Sezione ANPI “G. Perotti MAVM – A. Appendino” Nizza-Lingotto di Torino;

 

PRENDE ATTO:

– che i firmatari della lettera manifestano la volontà di restituire la tessera portando come motivazioni falsità e strumentalizzazioni maturate in conseguenza alle loro assenze pressoché totali dalla vita della Sezione;

– della profonda distanza tra i firmatari della lettera e la Nuova Stagione dell’ANPI, conseguenza di evidenti necessità personali in conflitto con i temi di matrice costituzionale propri dell’Associazione, comprese le battaglie che l’ANPI ha portato avanti a livello nazionale e provinciale, quale la campagna referendaria per l’Acqua Bene Comune (documenti nazionali del 9/04/11 e del 2/05/11 e provinciale del 14/05/11) e i referendum sul lavoro per l’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (documento nazionale del 24/09/12 e provinciali del 9/06/12 e 20/10/12), di cui coerentemente la Sezione è stata attiva promotrice a Grugliasco;

– che i firmatari della lettera, nei temi da loro elencati quali “non di competenza dell’ANPI, non tengono conto di quanto enunciato nella Costituzione, all’articolo 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, all’articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”, all’articolo 9: “La Repubblica tutela il paesaggio”, all’articolo 16: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche”, all’articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, all’articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”, all’articolo 41: ”L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”, all’articolo 43: “A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale”, e che l’ANPI si esprime legittimamente su ogni questione riguardante la Costituzione, le sue violazioni, la sua pratica e la sua attuazione;

– della coerenza espressa dai firmatari della lettera nella volontà di autoescludersi anche formalmente oltre che sostanzialmente dalla vita della Sezione, fatto quest’ultimo in corso già da tempo;

 

RITIENE:

– di dover proseguire il percorso di formazione, rinnovamento, aggiornamento e attualità della Resistenza e dell’antifascismo di tutte le generazioni, in linea con la Nuova Stagione dell’ANPI aperta a livello nazionale nel 2006, per avvicinare la cittadinanza all’Associazione, in particolar modo giovani e studenti;

 

SOTTOLINEA:

– che non esiste alcuna questione su cui e per cui “fare pace” e che eventuali incontri, anche con il Comitato Provinciale, siano da ritenersi di chiarimento per il metodo improprio utilizzato dai firmatari della lettera e per il loro rifiuto di partecipare, confrontare e dibattere democraticamente in Sezione nelle numerose occasioni a disposizione;

 

INVITA I FIRMATARI DELLA LETTERA:

– come già ripetutamente espresso in numerose occasioni, anche in presenza di componenti del Comitato Provinciale, a partecipare alle iniziative e alla vita della Sezione per confrontarsi democraticamente e dibattere sui temi di interesse dell’ANPI (Resistenza, Costituzione, democrazia, antifascismo);

– a prendere visione dei documenti congressuali e organizzativi per informarsi in cosa consista la Nuova Stagione dell’ANPI;

– a cessare ogni strumentalizzazione e ogni denigrazione – con qualsiasi mezzo – dell’attività della Sezione che danneggia irrispettosamente gli altri iscritti e il ruolo dell’ANPI in questa delicata fase di transizione;

 

INVITA TUTTI GLI ISCRITTI ALLA SEZIONE:

– ad interagire con il resto deglia ssociati in spirito di solidarietà, fratellanza, autonomia di intelletto e ragionamento, ricordando che la libertà, così duramente conquistata dai Partigiani con la Resistenza e così appassionatamente mantenuta da chi la difende con le lotte di tutti i giorni, include quella di pensiero: significa sentirsi liberi di pensare, parlare e agire senza condizionamenti derivati dai nteressi terzi;

RICHIEDE:

– al Sindaco e all’Assessore ai rapporti con le Associazioni un incontro di chiarimento nel rapporto tra la Sezione e l’istituzione cittadina;

 

CONVOCA:

– un’Assemblea degli iscritti, nel mese di giugno e in presenza di un rappresentante del Comitato Provinciale, per discutere di quanto accaduto e chiarire definitivamente ogni dubbio, fraintendimento, perplessità interne sulla vita e le attività della Sezione;

– un’assemblea pubblica, nel mese di luglio, sull’attualità della Resistenza e sull’antifascismo del XXI secolo, anche alla luce dei recenti sviluppi istituzionali nazionali, in data da destinarsi, invitando specificatamente tutti i soggetti antifascisti con i quali la Sezione è entrata in relazione in questi anni di Nuova Stagione dell’ANPI (Viartisti-Teatro d’Impegno Civile, Emergency, Comitati Acqua Bene Comune, Forum Palestina, Ruskii Mir, Casa delle Donne, Collettivo AlterEva, Union Des Amis Chanteurs, FIOM-CGIL, Comitato Col del Lys, Terra del Fuoco, Movimento NO TAV, Movimento NO MUOS, Grifoni, Primule Rosse, collettivi studenteschi e universitari, militanti antifascisti di altre Sezioni ANPI, insegnanti delle scuole, ecc.).

 

AVANTI CON LA NUOVA STAGIONE DELL’ANPI:

PER LA RESISTENZA, LA COSTITUZIONE, LA DEMOCRAZIA

NELLA MEMORIA L’ESEMPIO, NELLE LOTTE LA PRATICA!

 

Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco”

 

 

 

 

 

 

Questo avvenimento sottolinea una sola cosa: come da molte parti l’associazionismo viene visto esclusivamente ad un fine elettorale, come se si potesse attingere voti, specialmente se si ricoprono incarichi amministrativi, che in generale, possono facilitare lo svolgere di alcune attività (nel senso buono del termine). E’ un peccato che molte volte queste azioni rischino di “tingere” di un colore politico qualsiasi intenzione e fine utile che una associazione, apartitica, ha nei confronti della comunità.

Un altro peccato è leggere tra le firme degli “autosospesi” il nome dell’ ex sindaco di Grugliasco, che dopo alcuni dissapori con alcuni membri “giovani” dell’A.N.P.I. (proprio all’inizio di quest’anno) dichiarò di aver preso parte al progetto dell’associazione dei Partigiani d’Italia, dando a notare che per un ideale nobile come l’antifascismo si potessero abbandonare lievi sfumature politiche; invece così non è stato: anzi queste sfumature sono state, in questa maniera, enfatizzate e usate per discriminare.

La cosa che mi rattrista di più è vedere il nome del sindaco attuale di Grugliasco oltre che tra i firmatari, anche uno dei più ferventi sostenitori di questo gesto, come ad annullare la sua superiorità fra parti, proprio in quanto Primo Cittadino, per renderla al pieno servizio di un’idea politica non di partito, ma a questo punto personale che ha si delle condivisioni, ma non nella totalità della sua fazione e tanto meno della città che rappresenta.

Degli altri firmatari non mi esprimo perché ognuno, seppur ricoprendo incarichi amministrativi, rappresenta il suo elettorato ma non “ufficialmente” tutta la città.

Ovviamente sono solo coincidenze che degli amministratori facciano uno cosa del genere nei confronti di un’associazione, certo che però è davvero una caduta di stile.

1 Comment

  1. In questi ultimi anni ho avuto occasione di incontrare l’ ANPIi più volte ed sono rimasto favorevolmete colpito dal notevole numero di giovani. Io come fotografo professionista ho seguito personalmente e per richiesta del Comune di Grugliasco molte commemorazioni del 25 e 30 Aprile dagli anni 70 agli anni 90 commemorazione che molte volte faceva parte della solita rutin piuttosto noiosa delle commemorazioni ufficiali, cambiavano i sindaci, gli assessori ma la solfa era sempre la stessa, mi ha sempre dato l’impressione delle cose fatte per dovere e anche il pobblico è super giù sempre lo stesso , in somma quelle cose che vanno a morire piano piano pur in un contesto cittadino democratico e di sinistra.
    Devo dire che l’inserimento di tanti giovani nell’Ampi mi ha stupito e rallegrato , perchè ciò significa nuova linfa per l’associazione…purtroppo conoscendo le vicende politiche del nostro comune non mi stupisco più di tanto diciamo che le novità e credo le forme di partecipazione attiva sono poco gradite , meglio riempire una piazza con spettacoli di intrattenimento che portano voti all’amministrazione piuttosto che dover discutere e mettere in gioco il proprio ruolo con dei giovani che credono , secondo gli insegnamenti dei partigiani e dei padri della costituzione, di poter realizzare una società più giusta e con una memoria storica. Ultimamente questa giovane amministrazione, alcuni assessori ed il Sindaco che conosco da tempo sembra che lavorino piuttosto disinvoltamente per raggiungere i loro traguardi ed alcune vicende forse avrebbero bisogno di chiarimenti e spiegazioni , la supponenza , la spavalderia, ed il pressapochismo a Grugliasco finiscono, come abbiamo visto in altre occasioni, in maniera poco edificante. lorenzo

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