Son tutti Charlie col culo degli altri

Dopo l’attentato di Parigi, e lo sgomento per la perdita di vite umane, ci siamo ritrovati tutti a difendere la libertà di espressione ed in particolare quella della satira.

Così un paio di giorni dopo, durante l’assedio ai terrorisi in Francia il sito Spinoza.it, tramite il suo account twitter SpinozaLive, commentava in diretta il fatto di cronaca nera, con freddure satiriche, magari anche come segno di rispetto verso il settimanale Charlie Hebdo: “Ti han ucciso per la tua satira e noi ti omaggiamo con la nostra”.

Anche io con altri mi son trovato ad inviare le mie battute ed alcune mi sono state pubblicate.

Nemmeno il tempo di vederle visualizzate che subito ho ricevuto molti tweet di contestazione per le mie parole scritte eccone alcuni di quelli più presentabili:

 

Andando a vedere sui loro profili social molti hanno condiviso il famoso #JeSuisCharlie l’hashtag creato per ricordare le 12 vittime di Parigi e rivendicare il diritto alla satira.

Ora non paragono assolutamente costoro agli artefici della strage, però mi fa strano che critichino l’esistenza della satira, dopo averla difesa.

Oramai tra facebook twitter e chicchessia ci troviamo immersi in una serie di opinioni che vanno di moda e le condividiamo solo per non essere abbadonati dalla considerazione altrui.

Per farla corta:

Non siamo Charlie, non lo saremo mai e forse non assomiglieremo neanche a Snoopy.

 

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