Il mio ricordo di Giorgio Faletti

Non voglio scrivere nulla di sdolcinato inerente alla sua scomparsa: premetto che  non ho letto nessuno dei suoi libri, non ho apprezzato la performance di cantante a Sanremo, a prescindere dall’etica del testo (allora ero piccino) ma lo conoscevo solo come comico televisivo, a seguito delle innumerevoli repliche che davano dei suoi sketch in tv, la domenica pomeriggio.

Però ho un ricordo indelebile di lui, un aneddoto che cito spesso: un pomeriggio ero al salone del libro, a Torino, e in una diretta (in esterna) di “Quelli che il calcio” si stava ironizzando, con Faletti presente, sul fatto che in una rivista avessero usato, data la somiglianza, una sua foto per abbinarla alla faccia di Peter Gabriel, o vice versa; Quando qualcuno dei presentatori esclamo: “Per me assomigli di più a Padre Pio“, il pubblico scoppiò in una fragorosa risata e iniziò ad applaudire la battuta, immediatamente Faletti rispose: “E’ vero, infatti non applaudo sennò mi colano le mani“.

 

CHAPEAU.

 

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