Marchionne, la fenice e le ceneri della Bertone

Dopo l’incontro con Monti, Marchionne parla anche di Torino e del suo indotto automobilistico (Repubblica).

Dice di voler creare un “polo del lusso” tra Mirafiori e le fabbriche grugliaschesi, in particolare la ex Bertone, realizzando così il progetto che fù della buonanima di Nuccio, ex patron della carrozzeria di corso Allamano. Progetto che fu interrotto dalla sua scomparsa e sostituito, dai suoi eredi, da una ipotesi di produzione specializzata nella creazione di utilitarie (visto gli incrementi delle vendite di quei modelli di auto in quel periodo), strategia che risultò fallimentare.

Non parlerò del modello che, si dice, verrà costruito: non mi interessa quale si faccia, basta che l’investimento (sperando e dando per scontato che, stavolta, sia quello giusto) permetta il reintegro di tutti i lavoratori “bertoniani”, senza discriminazione alcuna (al contrario di come accadde a Pomigliano).

Per ora mi auguro che tutti gli amministratori coinvolti leggano bene il piano d’investimento, e non si  facciano prendere in giro, come già successo, con il “finto cinese” e la De Tomaso.

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